Yon, il marketplace digitale che fa crescere le aziende

Artdizolo del 28/07/2023 Italia Economy (Emilia Romagna)

Yon è un’azienda innovativa che aiuta le piccole e medie imprese italiane a crescere, permettendo loro di avere un’opportunità in più nel mercato globale

Yon sul suo sito ufficiale si definisce “il Portale Italiano dell’M&A”, ossia il settore che ruota intorno alle operazioni di Mergers and Acquisitions: fusione di due o più società o acquisizione di una società target da parte di un’altra società.

Su Yon, domanda ed offerta si incontrano in modo anonimo e riservato, favorendo la crescita e l’aggregazione di piccole e medie imprese italiane, spesso, per dimensioni, inferiori rispetto ai competitors internazionali: un vero e proprio marketplace specializzato e dedicato alla finanza per la crescita e alle operazioni di acquisizione e/o vendita di aziende e società.

Per saperne di più abbiamo intervistato Giorgio Vaccari, Dottore Commercialista e Revisore Legale, oltre che Advisor Finanziario e CEO di Yon dal 2012.

 

Qual è il potenziale innovativo di Yon e quali vantaggi offrite alle aziende che vi contattano?

Siamo una piattaforma indipendente e libera dedicata agli imprenditori e in particolare alle piccole e medie imprese che vogliono comprare o vendere l’azienda, cercare soci per la crescita o aggregarsi a un gruppo industriale per rafforzare il proprio business.  Accedendo alla piattaforma si possono visionare liberamente le offerte di vendita o di acquisizione che sono presenti, si può manifestare il proprio interesse e chiedere di essere messi in contatto con chi ha proposto l’inserzione, sempre in modalità digitale.

La nostra piattaforma ragiona attraverso dei software basati sull’intelligenza artificiale, mettendo in vetrina, tramite il web e i social network, le varie offerte e facendo anche delle ricerche mirate per soddisfare le richieste dei nostri clienti.

Questi ci contattano per vendere la propria azienda o per cercare un socio, oppure perché vogliono fare l’operazione contraria: ci sono aziende che vogliono crescere e quindi cercano di comprare altre aziende più piccole. Il nostro compito è di trovare la controparte ideale, quindi chi compra per chi vende e chi vende per chi compra. La piattaforma ha una visibilità ormai a livello internazionale che cresce di giorno in giorno: nei primi sei mesi del 2023 abbiamo avuto 130mila accessi, già più che raddoppiando i 55mila di tutto il 2022.

Sul portale web e sui social network pubblichiamo le proposte di vendita o acquisto in forma anonima e poi, se ciò non dovesse bastare per trovare ciò che il nostro cliente richiede, andiamo a cercare noi l’interlocutore più adatto: facciamo delle ricerche attraverso i nostri software esclusivi ed entriamo nelle banche dati pubbliche per estrarre i nominativi delle aziende con le caratteristiche che abbiamo prescelto.

La piattaforma contatta quindi direttamente le aziende che sono state identificate, comunicando l’esistenza di un progetto che riguarda il settore specifico in cui operano. Questa è una grande innovazione, in quanto il settore dell’M&A funziona tradizionalmente con le relazioni: chi vuole vendere o comprare si avvale di professionisti che fanno una ricerca attraverso banche dati, o tramite il passa parola tra addetti ai lavori, ma dopo c’è tutto un lavoro manuale che viene fatto su misura.

Infine, abbiamo una serie di advisor che seguono le trattative per facilitare il loro buon esito, ma senza sostituirsi agli avvocati, ai commercialisti e ai consulenti finanziari scelti liberamente dal cliente.

Nella storia di Yon ci sono due fasi, quella pre-pandemica e quella post-pandemica. Abbiamo infatti cominciato a progettare la piattaforma prima del Covid, rilasciando fino ad oggi 34 versioni. In questa prima fase abbiamo fatto i conti con la scarsa propensione delle aziende a lavorare con il web e con gli strumenti digitali come il Marketplace. I primi sette anni sono stati veramente difficili, però abbiamo costruito l’infrastruttura. Possiamo ritenerci fortunati perché siamo arrivati pronti all’avvento della digitalizzazione e questo ci ha permesso di crescere di anno in anno, con percentuali a tre cifre.

Come vi interfacciate con le startup e come contribuite a farle crescere?

Siamo appassionati di startup, noi stessi siamo una PMI innovativa e crediamo tantissimo nell’innovazione. Abbiamo voluto creare un approccio etico alle startup, le quali entrano gratuitamente nella nostra piattaforma tramite la propria iscrizione. Crediamo infatti che si debbano aiutare i giovani che hanno idee, ma che non hanno i capitali per metterle a terra.

Noi non siamo un portale di equity crowdfunding, non lo vogliamo e non lo possiamo essere. Crediamo, però, nel Corporate Venture Capital: vogliamo proporre le startup a gruppi industriali o ad aziende di media/grande taglia, perché crediamo che aziende dimensionate possano inserire nel proprio contesto una startup, dando non solo del denaro ma offrendo soprattutto relazioni, procedure, management.

Si tratta di investimenti in innovazione da parte di gruppi industriali che anziché innovare all’interno della propria struttura cercano idee nuove all’esterno, nel mondo delle startup. Una volta che abbiamo individuato il core business della startup, noi andiamo a ricercare le aziende che potrebbero fruire di quella particolare idea innovativa e gliela proponiamo.

Quali sono gli annunci che rientrano nel vostro raggio d’azione?

Vagliamo ogni tipo di azienda, escluse quelle che appartengono al settore retail e a quello immobiliare. Inoltre, non seguiamo le aziende che sono in uno stato di difficoltà economico-finanziaria. Abbiamo il piacere di ospitare solo aziende che sono sane e lo facciamo attraverso un’analisi preliminare. Quando per esempio veniamo contattati da chi vuole vendere, la prima cosa che vogliamo capire è se si sta vendendo qualcosa che ha continuità nel futuro.

Negli ultimi quattro anni abbiamo seguito imprenditori che si sentono soli e che non hanno soci con i quali condividere questo periodo sempre più difficile. Inoltre, si sta palesando il problema di dare un futuro all’azienda attraverso un passaggio generazionale che non sempre è possibile.

A noi preme molto non disperdere le competenze accumulate in anni di lavoro, soprattutto da parte di artigiani e di piccole imprese, che hanno avuto idee uniche e irripetibili. Noi li aiutiamo a trovare un acquirente, per rimettersi in gioco. Spesso l’imprenditore, quando trova un compratore, si rende disponibile a rimanere in azienda per altri due o tre anni perché gli hanno tolto tutti i pensieri legati alla sempre più difficile gestione quotidiana: può dedicarsi solo al lavoro e a trasmettere le sue conoscenze.

In Italia abbiamo circa 5 milioni di partite IVA, il 95% delle quali si riferiscono ad attività con meno di 9 dipendenti: ciò significa che 4.800.000 aziende sono piccole o addirittura micro-aziende che si devono confrontare con un mercato globale che non le accetta e le caccia fuori.

Al tempo stesso, esse rappresentano la spina dorsale della nostra economia e noi vorremmo aiutarle a salvarsi; la nostra piattaforma è nata per questo.

Qual è il ruolo del blog presente sulla vostra piattaforma?

Crediamo che un po’ di cultura finanziaria, libera e gratuita per tutti, aiuti l’imprenditore a guardarsi intorno e a pensare. Ogni settimana pubblichiamo un paio di pezzi, anche grazie all’aiuto di un gruppo di redattori esterni, ossia studenti ed ex studenti dell’Università Cattolica di Milano e anche professori di altri atenei.

A breve sarà pronta la versione in lingua inglese e francese della piattaforma. Abbiamo infatti ricevuto richieste di informazioni da interlocutori di diverse parti del mondo e non ci piace fornirle solo in italiano.

La traduzione in francese è dovuta al recente dialogo con una grande piattaforma  simile a Yon, utilizzata da un grande istituto di credito d’oltralpe per trasmettere le operazioni di vendita o di acquisizione tra le tante filiali di questa banca. Siamo entrati in contatto con la direzione generale di quella banca in Italia, siamo piaciuti e loro hanno deciso di farci dialogare con la loro piattaforma francese.

In questo modo, i progetti italiani vanno in Francia e qualche progetto francese viene in Italia. L’idea è di dare l’opportunità ai nostri clienti di scegliere di acquisire un’azienda in Francia o di essere comprati o di diventare soci di un imprenditore francese. Stiamo infine aprendoci al mercato dell’Est Europa e in futuro vorremmo diventare una piattaforma europea.