L’attualizzazione dei Flussi di Cassa: il WACC

L’attualizzazione dei Flussi di Cassa: il WACC

Il WACC (Weighted Average Capital Cost o “Costo Medio Ponderato del Capitale”) è il tasso che viene utilizzato dalla prassi professionale per determinare il valore di un’impresa secondo il metodo di valutazione cosiddetto: “DCF” (Discounted Cash Flow).

Il concetto espresso da tale metodo di valutazione è il seguente: il valore di un’azienda dipende dalla sua capacità di generare nel futuro flussi di cassa positivi.

Poiché i valori dei flussi di cassa futuri sono per definizione “attesi” e dunque spalmati negli anni a venire, occorre ricondurre tali valori “ad oggi”, ovvero alla data di valutazione dell’azienda, attraverso il metodo dell’attualizzazione.

Attualizzare dei valori che avranno la loro manifestazione nel futuro, significa infatti utilizzare un processo finanziario che consiste nel riportare ad oggi il valore (valore attuale) di uno o più importi esigibili in epoche prossime, scontandoli.

Il WACC è dunque un tasso di sconto (attualizzazione) che misura il costo del capitale dell’impresa; esso deve remunerare i suoi finanziatori siano essi azionisti (equity) o prestatori/detentori di titoli di debito (debt).

Il tasso è “ponderato” proprio per tenere conto della compente equity e della componente debito sul totale del capitale investito netto.

Così la formula del WACC:

WACC = Ke x E/S + Kd x D/S

Dove:

Ke = Costo dell’Equity

Kd = Costo del Debito

E = Equity

D = Debito

S = E+D (capitale investito netto)

Le componenti che costituiscono il WACC sono sostanzialmente 3 (Ke – Kd – Ponderazione tra E e D in S):

  • Ke: si tratta del rendimento che ci si aspetta di ottenere da un investimento in un’impresa target ed è pari al:

Tasso ottenibile da investimenti privi di rischio (Rf) + uno Spread che ne rappresenta il rischio aggiuntivo proprio di un investimento azionario ((Beta x (Premio di Rischio)). La formula è la seguente:

Ke = Rf + Beta x (Premio di rischio)

Nel quale

“Rf” è il tasso di interesse atteso per investimenti in titoli a “rischio zero”, quali ad esempio i titoli di stato ad alto rating di paesi occidentali.

“Beta” rappresenta il rischio teorico di un titolo paragonato al mercato (se superiore ad 1 l’investimento viene definito “aggressivo” rispetto al mercato, se uguale ad 1, “neutro”, se inferiore ad 1 “difensivo”).

“Premio di rischio” è lo Spread applicabile all’investimento per renderlo attraente rispetto ad investimenti a rischio pari o vicini allo zero.

  • Kd: è il costo del debito finanziario che si può ottenere come media ponderata di finanziamenti a breve, medio e lungo periodo, al netto del risparmio fiscale generato dagli interessi passivi. La formula è la seguente:

Kd = Kd (1 – t)

Nel quale

“(1- t)” determina il risparmio fiscale e “t” è il tax rate dell’impresa.

  • Ponderazione di E e D in S: la ponderazione delle componenti Equity e Debito può avvenire sulla base dei dati contabili; oppure sulla base di transazioni di mercato recenti, infine su valori obiettivo stimati.