Fondi di investimento alternativo (FIA): un sguardo da vicino.

 

Fondi di investimento alternativo (FIA): un sguardo da vicino.

(a cura di Rebecca Pignataro)

Un fondo di investimento alternativo è un investimento collettivo in attività tangibili e non tangibili cosiddette "non standard", in cui sia il capitale degli investitori che i rendimenti vengono messi in comune.

Quando gli investitori investono in prodotti che non rientrano nell'etichetta "tradizionale" di azioni, obbligazioni e contanti, il mercato degli investimenti alternativi può offrire un’opportunità. Ma che cosa li rende, per esempio, diversi da un fondo OIVCM (organismo di investimento collettivo in valori mobiliari)?

I fondi di investimento alternativi comportano un grado di rischio maggiore rispetto ai fondi d'investimento tradizionali, ma sono interessanti per alcuni investitori grazie al potenziale di maggiore remunerazione, in genere investitori professionali o individui con un patrimonio elevato.

Altri vantaggi dell'investimento in FIA sono la flessibilità rispetto ai fondi d'investimento tradizionali. I fondi di investimento alternativi possono includere beni tangibili come vino, orologi e oggetti artistici, ma anche beni intangibili come hedge fund e private equity. La scarsa liquidità è una caratteristica di molti investimenti alternativi e di solito c'è poca connessione tra i prodotti di investimento "tradizionali" e i fondi di investimento alternativi.

Anche le commissioni elevate e i requisiti di investimento iniziale significativi sono una caratteristica dei fondi alternativi. In passato sono state espresse preoccupazioni sulla trasparenza e sulla mancanza di informazioni, e anche la valutazione accurata dei fondi di investimento alternativi è stata un problema.

Vediamo più nel dettaglio quali sono le categorie di asset permessi nei fondi di investimento alternativi. Tra gli asset tangibili troviamo: francobolli, metalli preziosi, vino pregiato, Whisky, belle arti e beni immateriali. Mentre tra gli asset intangibili: capitale di rischio, derivati, criptovalute, fondi speculativi e azioni private.

La legislazione dell'Unione Europea, sotto forma di Alternative Investment Fund Managers Directive (AIFMD), è entrata in vigore con il decreto 231 nel 2013 per risolvere alcuni di questi temi. La direttiva AIFMD è una normativa dell'UE che fornisce un quadro normativo a cui i gestori di fondi di investimento alternativi devono attenersi.

La normativa riguarda la commercializzazione e la gestione dei FIA, nonché l'amministrazione; è stata concepita per offrire protezione agli investitori sotto forma di maggiore trasparenza e disponibilità di informazioni prima dell'investimento, ma anche per rafforzare il mercato degli investimenti alternativi nel suo complesso.

Alcuni vantaggi dei fondi di investimento alternativi sono la diversificazione, l’opportunità di investire in beni nuovi, la flessibilità e l’alto rendimento.

Tra gli svantaggi, invece, troviamo un alto coefficiente VaR (value at risk), commissioni più alte e maggiore illiquidità. Tuttavia, sul tema “liquidità” esistono le cosiddette “liquid alts”, ovvero una categoria di investimenti alternativi concepiti per fornire una maggiore liquidità agli investitori, consentendo loro di utilizzare una strategia di investimento alternativa all'interno del proprio portafoglio.

La direttiva sui fondi di investimento alternativi fornisce il quadro normativo per la commercializzazione dei fondi principalmente agli investitori professionali, piuttosto che a quelli al dettaglio (retail).

La commercializzazione dei FIA agli investitori al dettaglio rimane a discrezione di ciascuno Stato membro. Gli investitori professionali rappresentano circa l'86% del NAV(net asset value).