I portali di Equity Crowdfunding e le nuove norme europee in vigore: Regolamento ECSP

I portali di Equity Crowdfunding e le nuove norme europee in vigore: Regolamento ECSP
I portali di equity crowdfunding sono piattaforme online che permettono a startup, PMI e società di vario tipo di raccogliere capitale da una pluralità di investitori, i quali in cambio ricevono partecipazioni societarie (azioni o quote).
Funzionamento tipico:
1. Selezione del progetto: l'impresa presenta la propria candidatura al portale, che fa una prima selezione.
2. Preparazione della campagna: viene predisposto un documento di offerta che descrive l'azienda, il progetto, i rischi, la governance futura, ecc.
3. Pubblicazione della campagna: online viene aperta una raccolta fondi con un obiettivo minimo e massimo.
4. Sottoscrizione: gli investitori sottoscrivono online quote/azioni, versando il denaro su un conto vincolato.
5. Successo o insuccesso:
o Se si raggiunge il target minimo: i fondi vengono trasferiti alla società.
o Se non si raggiunge: i fondi vengono restituiti agli investitori.
6. Post-chiusura: gli investitori diventano soci a tutti gli effetti secondo quanto previsto dallo statuto della società.
Ruolo dei portali:
• Mettere in contatto investitori e imprese
• Garantire la correttezza delle informazioni pubblicate
• Verificare alcune condizioni formali (es: esistenza legale, informazioni base sul progetto)
• Offrire strumenti di pagamento sicuri
Dal 10 novembre 2021 è entrato in vigore il Regolamento Europeo ECSP (European Crowdfunding Service Providers Regulation), Regolamento UE 2020/1503, pienamente operativo dopo il periodo transitorio (fino al 10 novembre 2023).
Le principali novità introdotte:
Licenza unica europea: I portali devono ottenere una autorizzazione come fornitore di servizi di crowdfunding dalla propria autorità nazionale (in Italia: CONSOB e Banca d’Italia). Vale in tutta l'UE.
Tipologie di offerta: Non solo equity, ma anche lending crowdfunding (prestiti).
Massimali di raccolta: Ogni progetto può raccogliere fino a 5 milioni di euro all’anno senza prospetto (prima in Italia erano 8 mln, ma a livello UE è fissato a 5 mln salvo casi speciali).
Scheda informativa: Obbligatorio fornire il KIIS (Key Investment Information Sheet), un documento chiaro e standardizzato sui rischi e le condizioni.
Investitori sofisticati e non sofisticati: Distinzione tra investitori retail e professionali. Per i retail sono previsti: test di appropriatezza, limiti di esposizione al rischio, diritto di recesso di 4 giorni.
Gestione dei pagamenti: I portali devono collaborare con payment institution autorizzate oppure ottenere direttamente l'autorizzazione a gestire fondi.
Conflitti di interesse: Stretta regolamentazione per evitare conflitti tra il portale, i promotori e gli investitori.
In Italia
• Il Regolamento ECSP ha sostituito le vecchie norme italiane (es. quelle del Decreto Crescita bis del 2012 e successive modifiche CONSOB).
• Ora chi vuole gestire un portale deve essere autorizzato secondo il Regolamento ECSP e rispettare la normativa europea.
• Il registro dei gestori è curato da CONSOB, ma le autorizzazioni operative richiedono anche parere della Banca d'Italia.
Come cambia l’opportunità di investimento per gli investitori con il nuovo Regolamento Europeo (ECSP)
1. Maggiore tutela per l'investitore "non professionale"
• Se sei un investitore retail (quindi non professionale), il portale deve:
o Farti un test di appropriatezza: serve a capire se sai cosa stai facendo (un po' come per gli investimenti bancari rischiosi).
o Limitare la tua esposizione: ti devono avvisare se investi oltre il 5% del tuo patrimonio netto in crowdfunding.
o Darti il diritto di recesso: puoi ripensarci entro 4 giorni lavorativi dopo la sottoscrizione, senza penalità.
✅ Risultato: hai più strumenti per evitare investimenti impulsivi o poco consapevoli.
2. Offerte più semplici da confrontare
• Ogni offerta deve avere una scheda KIIS standardizzata, che riporta in modo chiaro:
o Rischi principali
o Struttura dei costi
o Governance dell’azienda
o Come puoi uscire dall’investimento
✅ Risultato: puoi confrontare più progetti più facilmente, capendo dove rischi di più o di meno.
3. Più ampia possibilità di diversificare a livello europeo
• Ora i portali autorizzati possono offrire campagne a investitori in tutta l’Unione Europea, senza bisogno di una nuova licenza in ogni Stato.
✅ Risultato: puoi investire anche in aziende europee, non solo italiane, tramite piattaforme italiane o estere.
4. Maggiore trasparenza sulla gestione dei fondi
• I soldi che versi vanno gestiti da:
o Una payment institution vigilata (es. Lemonway, Mangopay, ecc.)
o Oppure direttamente dal portale (se ha l’autorizzazione).
✅ Risultato: riduce il rischio di frodi o cattiva gestione dei tuoi versamenti.
5. Più chiarezza su uscita e liquidabilità
• Anche se l'equity crowdfunding resta poco liquido (difficile vendere le quote prima dell’exit o dell’IPO), ora:
o Devi essere informato chiaramente su come potresti rivendere la tua partecipazione.
o Alcuni portali stanno iniziando a pensare a mercatini secondari interni o convenzioni per la cessione quote.
✅ Risultato: piccolo passo avanti, anche se la liquidità resta una criticità.
L’equity crowdfunding resta tuttavia un investimento rischioso e poco liquido, ma ora è più trasparente, più protetto e più europeo.