Il valore delle competenze nei CDA

Il valore delle competenze nei CDA
(A cura di Ornella Carleo – Avvocato c/o IPOCoach)
Al giorno d’oggi le sfide quanto mai complesse che il mercato ci impone ci obbligano a
reclutare fra le fila dei nostri CdA figure qualificate e tecnicamente esperte, al fine di
garantire la coesistenza di profii e competenze differenti che siano in grado di apportare
valore aggiunto, stimolando il confronto e creando la necessaria dialettica all’interno
della governance aziendale, nell’ottica di un corretto equilibrio tra amministratori
esecutivi e non. La necessità di comporre fin da subito un board basato sui criteri di
diversità è, ad oggi, ancora sottovalutata, allorché, invece, è da considerarsi il primo e
necessario passo da compiere se si desidera ottenere risultati aziendali soddisfacenti o
avviare con successo un percorso di IPO.
In linea con le più recenti normative in merito, all’interno delle società quotate anche sul
mercato Euronext Growth Milan è in atto un processo di rinnovamento dei consigli di
amministrazione in cui un ruolo centrale lo gioca il/i consigliere/i indipendente/i, la cui
presenza deve essere adeguata (per competenza e numero) alle esigenze dell’impresa e
al buon funzionamento dell’organo amministrativo. Ma perché è tanto importante
valorizzare questo ruolo? E quali altri criteri, oltre all’indipendenza, dovrebbero essere
alla base della scelta dei consiglieri per una buona governance aziendale? Diversità,
stimolo, valore aggiunto, competenza. Queste le parole chiave per il successo di un
buon CdA: soprattutto oggi che il mondo ci pone dinnanzi a sfide complesse, la
governance aziendale deve tener conto, nella sua composizione, di figure che possano
portare una visione aggiuntiva a quella del management.
L’IMPORTANZA DEGLI AMMINISTRATORI INDIPENDENTI PER LA RSI
L’importanza della competenza in capo agli amministratori indipendenti è evidente anche
laddove si analizzi il tema della responsabilità sociale per il valore sostenibile
dell’impresa. Bilanciarsi, Centro Studi sulla Sostenibilità d’Impresa, ha evidenziato
come il coinvolgimento degli amministratori indipendenti, in qualità di promotori della RSI
(Responsabilità Sociale d’Impresa), risulti determinante per il successo delle strategie
aziendali. Gli amministratori non esecutivi, infatti, dovrebbero arricchire il confronto
consiliare con competenze acquisite all’esterno dell’impresa, siano esse di carattere
strategico generale o tecnico particolare. Infatti, gli amministratori non
esecutivi costituiscono figure fondamentali di ausilio, per strutturare un CdA in grado di
avviare strategie che aumentino il valore dell’impresa e lo rendano sostenibile nel lungo
periodo. Gli amministratori non esecutivi che coadiuvano l’azione del CdA verso approcci
più partecipativi, chiari ed equi, contribuiscono a renderlo maggiormente aperto a
comprendere, interiorizzare e ad applicare strategie di creazione del valore che si rifanno
al concetto più vero e positivo di responsabilità sociale d’impresa.
DIVERSITY&INCLUSION: L’IMPORTANZA DI UN BOARD BEN BILANCIATO
L’importanza di avere un board ben bilanciato nelle competenze è un tema molto sentito
anche in fatto di Diversity&Inclusion. Come preparare i CdA a leggere la diversità e
l’inclusione come leve primarie di generazione di valore nel lungo periodo è un
argomento di grande attualità e importanza. E’ ormai confermato dai fatti ciò che gli studi
dicono da tempo. Una cultura d’impresa fondata sulla valorizzazione della diversità e
dell’inclusione porta con sé molteplici vantaggi, essendo più attrattiva a beneficio dei
risultati finanziari e della capacità di stare sui mercati. Sono ormai moltissimi gli studi
che confermano che il capitale umano, quando caratterizzato da un mix di diversità, di
genere, età, cultura, lingua, background ecc, contribuisce fortemente a rendere le
aziende più profittevoli e con un miglior profilo di rischio. La diversità porta a un pensiero
diverso e a un miglior processo decisionale. In un ambiente eterogeneo con una maggior
diversità di visioni, le prospettive si ampliano, l’innovazione aumenta, e i rischi aziendali
diminuiscono. Questo si traduce in performance economiche più soddisfacenti e
sostenibili nel tempo. Un valido board member dovrebbe, quindi, farsi carico di portare
all’attenzione del CdA una serie di best practices utili alla valorizzazione della diversità,
dell’equità e dell’inclusione. Centralità, dunque, del ruolo dei consiglieri indipendenti nei
CdA.
MA COME SIAMO MESSI, REALMENTE, IN ITALIA?
Come rileva l’ultimo rapporto 2022 di Assonime sulla governance delle società quotate
in borsa, la media dei consiglieri indipendenti all’interno dei board sta crescendo sempre
di più ma, soprattutto nelle PMI, ancora tanto c’è da fare per integrare figure indipendenti
capaci di fornire input nuovi al confronto e competenze strettamente tecniche necessarie
a garantire l’osservanza delle procedure di compliance. Si consideri ad esempio che, per
garantire un adeguato monitoraggio del funzionamento e della gestione dell’organo
amministrativo nelle società di piccole/medie dimensioni quotate su Euronext Growth
Milan, dovrebbe esserci almeno un consigliere indipendente tra le figure degli
amministratori non esecutivi.
E IL TUO CDA COM’È?
Alla luce di tutte queste considerazioni è lecito allora fermarsi e domandarsi se il CdA
della nostra azienda abbia una composizione bilanciata e pronta a vincere le sfide dei
nostri tempi. Ci siamo “portati in casa” professionisti esterni in grado di contribuire
efficacemente alla dialettica aziendale, capaci di apportare un punto di vista differente e
di creare quel valore aggiunto di cui abbiamo bisogno rispetto alle competenze interne di
cui già disponiamo? Siamo consapevoli del fatto che una buona composizione del board,
variegata e completa, che sia operativa prima di iniziare un eventuale processo di IPO,
possa facilitare enormemente l’ottenimento dei risultati attesi con la quotazione?
Abbiamo contezza del fatto che, per una società quotata, eventuali ritardi
nell’assoluzione degli obblighi rendono più farraginosa la comunicazione al mercato, con
la conseguenza di un rallentamento della crescita stessa dell’azienda? Prendere
consapevolezza dell’importanza della composizione bilanciata della governance, fin dal
primo momento della sua nascita, è vitale per arrivare pronti ad affrontare con successo
le grandi sfide del mercato. Tempismo e consapevolezza, i due fari che devono guidarci
nella scelta del board, per evitare che tutti gli sforzi messi in campo vengano vanificati.
#consigliodiamministrazione #cda #board #cdacompetenze