LE PMI E I METODI DI FINANZIAMENTO

LE PMI E I METODI DI FINANZIAMENTO

Le piccole e medie imprese (PMI) svolgono un ruolo fondamentale nella maggior parte delle economie mondiali. Le PMI rappresentano la maggior parte delle imprese a livello planetario e contribuiscono in modo significativo alla creazione di posti di lavoro e allo sviluppo economico globale, rappresentando circa il 90% delle imprese e più del 50% dell'occupazione. Le PMI formali contribuiscono fino al 40% del reddito nazionale (PIL) nelle economie emergenti. Questi numeri sono significativamente più alti se si includono le PMI informali.  Secondo le nostre stime, entro il 2030 saranno necessari 600 milioni di posti di lavoro per assorbire la crescente forza lavoro globale, il che rende lo sviluppo delle PMI una priorità assoluta per molti governi del mondo. Nei mercati emergenti, la maggior parte dei posti di lavoro formali sono generati dalle PMI, che creano 7 posti di lavoro su 10. Tuttavia, l'accesso ai finanziamenti è un vincolo fondamentale per la crescita delle PMI, ed è il secondo ostacolo più citato che le PMI devono affrontare per far crescere le proprie attività nei mercati emergenti e nei Paesi in via di sviluppo.

Le PMI hanno meno probabilità di ottenere prestiti bancari rispetto alle grandi imprese; si affidano invece a mezzi propri, o al contributo di amici e familiari per lanciare e gestire inizialmente le loro imprese. Secondo le stime dell'International Finance Corporation (IFC), 65 milioni di imprese, ovvero il 40% delle micro, piccole e medie imprese formali (MSME) nei Paesi in via di sviluppo, hanno un fabbisogno di finanziamento non soddisfatto di 5,2 trilioni di dollari all'anno, pari a 1,4 volte l'attuale livello di prestiti globali alle MSME.

Nel finanziamento tradizionale del debito, il modello si basa principalmente sul merito creditizio complessivo dell'impresa e il soggetto finanziatore considera i flussi di cassa futuri attesi dell'impresa come fonte primaria di rimborso. Tuttavia, le tecniche per valutare e monitorare il merito di credito dell'impresa, risolvendo in parte il problema dell'asimmetria informativa tra mutuante e mutuatario, possono variare in modo significativo. Le diverse tecnologie di analisi del merito combinano diverse fonti di informazione riferite al possibile mutuatario, procedure di selezione e sottoscrizione, struttura dei contratti di prestito, strategie e meccanismi di monitoraggio: i) i prestiti sui bilanci, che dipendono dalla disponibilità di report informativi e certificati da parte del mutuatario e quindi si applicano soggetti trasparenti dal punto di vista informativo; ii) il credit scoring per le piccole imprese, applicato alle  PMI più deficitarie dal punto di vista informativo, in quanto molte delle informazioni riguardano la storia personale dell’imprenditore, piuttosto che l'impresa.

Prestiti basati su dati puntuali e reportistica trasparente dell'impresa

Questo sistema di affidamento si basa principalmente sulla solidità della posizione finanziaria e patrimoniale del mutuatario e implica la disponibilità di bilanci informativi e affidabili, come ad esempio rendiconti sottoposti a revisione contabile e redatti in base a standard contabili ampiamente accettati. Si tratta di un metodo riservato alle imprese trasparenti dal punto di vista informativo. L'estensione del credito dipende da una condizione finanziaria e patrimoniale solide, come risulta dagli alcuni indici tipici, quali l'indice di liquidità corrente (attività correnti rispetto alle passività correnti), il rapporto tra debito e capitale, la percentuale di profitto lordo sulle vendite, il rendimento delle attività (utile netto su attività totali) e il rendimento del patrimonio netto (utile netto su patrimonio netto).

Credit scoring

Il secondo metodo di valutazione e affidamento, invece, si basa sull'analisi di dati storici riferiti all’imprenditore e proprietario della PMI e all'impresa. Può quindi essere applicato a PMI meno dotate di reportistica utile dal punto di vista informativo. I dati vengono inseriti in un modello di previsione della performance del prestito, che produce un punteggio per il richiedente il credito. L'approccio consente di ridurre i costi e i tempi di concessione di un prestito, una maggiore coerenza nella valutazione e una maggiore attenzione ai casi difficili o alle richieste di prestito di grandi dimensioni rispetto alla struttura del richiedente. Il metodo del punteggio è stato adottato per la prima volta nel settore dei prestiti al consumo, grazie alla grande quantità di dati prontamente disponibili per le banche sull'andamento generale del mercato del credito retail e sulle caratteristiche dei clienti. Nel caso dei prestiti alle PMI, tuttavia, i dati necessari per gestire i crediti su base statistica possono essere disponibili solo per le grandi banche, che sono di fatto i principali adottatori del metodo in esame, o per le istituzioni finanziarie più piccole che condividono o "mettono in comune" i dati. Esistono infine agenzie che forniscono sistemi di credit scoring agli enti interessati che non dispongono di un proprio database storico. Il credit scoring fornito alle banche da agenzie esterne può riguardare sia le aziende che i singoli individui che ne fanno parte, in base alla loro esperienza e al loro rating personale.

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