Le tasse e crescita economica.

Le tasse e crescita economica.

(A cura di Rebecca Pignataro)

Per decenni, gli effetti sulla crescita economica delle modifiche alla tassazione del reddito societario hanno suscitato dibattiti sia in ambito accademico che politico. I sostenitori dei tagli alle imposte sulle società hanno affermato che la riduzione delle aliquote fiscali favorisce la crescita. Altri hanno sollevato dubbi sul fatto che le riduzioni dell'imposta sulle società possano avere un impatto sostanziale sulla crescita.

Mentre alcuni studi, in particolare l'OCSE (2010), indicano sostanziali e solidi effetti positivi sulla crescita dei tagli all'imposta sulle società, altri studi riportano risultati significativamente negativi, insignificanti o quantomeno contrastanti. I ricercatori e i responsabili politici interessati a conoscere l'evidenza quantitativa cumulativa sul nesso tra imposta sulle società e crescita economica possono quindi trovare difficile trarre conclusioni valide dalla letteratura.

In condizioni di equilibrio di bilancio, contano anche le strutture fiscali e il rapporto tra gettito fiscale e spesa pubblica. Se i tagli all'imposta sulle società comportano aumenti delle imposte altrove o tagli alla spesa pubblica, l'effetto complessivo è a priori ambiguo.

Esistono diversi modelli per stimare l'effetto complessivo delle imposte.

Alcuni modelli di crescita usano l’innovazione per dimostrare che la tassazione del capitale può promuovere la crescita economica spostando l'onere fiscale dalla tassazione del lavoro. Altri invece sottolineano invece le differenze tra la tassazione delle plusvalenze (effetti negativi sulla crescita) e la tassazione delle società e dei dividendi (effetti positivi sulla crescita). Altri studi, invece, dimostrano che la tassazione del capitale può stimolare la crescita se il gettito fiscale viene utilizzato per spese pubbliche più produttive.

É opportuno, inoltre, ricordare che i governi possono influenzare sia l'aliquota che la base imponibile dell'imposta sulle società. Ciò può influire in modo diverso sugli incentivi agli investimenti e alla localizzazione delle imprese.

La misurazione delle modifiche dell'imposta sulle società è un fattore rilevante per stimare empiricamente il suo impatto sulla crescita economica. Mentre le aliquote fiscali legali riflettono le variazioni delle aliquote pure, le aliquote fiscali medie effettive considerano le variazioni delle aliquote e della base imponibile rilevanti per le decisioni di localizzazione, mentre le aliquote fiscali marginali effettive sono rilevanti per le decisioni di investimento incrementale.

Alcuni studi, in primo luogo, dimostrano che i tagli all'imposta sulle società tendono a essere ancora meno favorevoli alla crescita se si considera un orizzonte temporale breve. In secondo luogo, se si considerano le variazioni sia dell'aliquota che della base imponibile, considerando un'aliquota media effettiva dell'imposta sulle società, si possono ottenere tassi di crescita leggermente più positivi in risposta ai tagli fiscali. In terzo luogo, non sembra esserci una differenza sostanziale tra i Paesi OCSE e quelli non OCSE per quanto riguarda gli effetti sulla crescita delle modifiche dell'imposta sulle società. In quarto luogo, il controllo esplicito di altri tipi di tassazione (imposte sul reddito delle persone fisiche, imposte sul reddito da capitale, imposte sulla proprietà, imposte sulla vendita) non influisce sui nostri risultati principali. Quinto, gli studi più recenti tendono a trovare effetti meno positivi sulla crescita dei tagli alle imposte sulle società. Infine, è importante ciò che accade ad altre componenti di bilancio in concomitanza con una modifica dell'imposta sulle società: se manteniamo fissa la spesa pubblica, un aumento dell'imposta sulle società sarà leggermente più dannoso per la crescita, il che implica che l'utilizzo delle entrate aggiuntive per la spesa pubblica invece che per il consolidamento fiscale può favorire la crescita.