L’EBITDA nelle operazioni di M&A

L’EBITDA nelle operazioni di M&A

(A cura di Gioia Violetta)

L’EBITDA, acronimo di “Earnings Before Interests Taxes Depreciation and Amortization”, è un indicatore economico/finanziario molto importante, in generale, ma spesso da considerare fondamentale nel momento di valutazione del target nelle operazioni di Mergers e Acquisitions.

Più nello specifico, l’EBITDA è una grandezza che fornisce informazioni sull’utile prima di sottrarre interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti.

L’EBITDA è quindi la misura del risultato periodico del “core business” aziendale, ovvero della gestione operativa di un’azienda. È, infatti, fondamentale comprendere questa grandezza periodica perché costituisce la base del flusso di cassa generato dalla gestione ordinaria e quindi l’analisi della liquidità aziendale.

Conoscere l’EBITDA è importante sia per utilizzarlo per una corretta valutazione di un’azienda, sia per gestire tale grandezza a proprio vantaggio per rendere la propria azienda più “allettante”.

Ciò in quanto un metodo molto diffuso di valutazione di un’impresa coinvolge i multipli di mercato, che sono utilizzati insieme ad altre grandezze economico finanziarie, tra cui l’ebitda appunto.

Come si calcola l’EBITDA (e come impatta con i multipli)

(a cura di Gioia Violetta)

Per calcolare l’EBITDA si devono considerare i ricavi tipici dell’impresa, dai quali occorre sottrarre i costi operativi (senza considerare i costi di leasing), con l’esclusione, come l’acronimo stabilisce, delle imposte e tasse, degli interessi e degli ammortamenti sugli assets, nonché delle svalutazioni.

Il calcolo può avvenire in due modi, come somma algebrica di fattori, partendo dall’Utile Lordo di esercizio, o partendo dal Valore della produzione:

Utile lordo + Ammortamenti + Accantonamenti + Svalutazioni - Plusvalenze + Minusvalenze + Oneri finanziari - Proventi finanziari + Costi non caratteristici - Ricavi non caratteristici

Oppure:

Valore della produzione - Costi delle materie prime - Costi dei servizi - Costi del personale - Costi di funzionamento. (Come si può apprezzare da quest’ultima formula, l’EBITDA esprime la redditività del business caratteristico aziendale, isolandola dal resto della gestione societaria).

L’EBITDA viene spesso utilizzato per la costruzione di indicatori (rapporti) utili alla valutazione di una società come ad esempio:

Enterprise Value/EBITDA in questo caso l’indicatore suggerisce quale valore (dell’azienda) nel tempo è riuscita a generare la gestione caratteristica. Considerando i valori analoghi delle aziende comparabili, più il rapporto EV/EBITDA è basso, più l'azienda risulta essere sottovalutata rispetto ai competitori. Viceversa la società risulta essere sopravvalutata.

Tanto è maggiore l’Ebitda e tanto è maggiore il valore di un’impresa, a parità di multiplo. In questo caso è necessario altresì determinare “quale” Ebitda” considerare in fase di valutazione: può trattarsi di un valore puntuale (ultimo anno di esercizio), medio (ultimi tre/cinque anni), prospettico (sulla base di un Business Plan “solido”).

Il multiplo dell’EBITDA da adottare in caso di valutazione di un’azienda si ricava invece dal rapporto tra il valore di mercato di imprese simili e l’EBITDA delle stesse.

L’applicazione del metodo dei multipli consiste nel moltiplicare l’EBITDA per un fattore (multiplo) che dipende dal settore, dalla tipologia di azienda, dalle prospettive di sviluppo o da operazioni e valutazioni di imprese simili avvenute nel mercato: in quest’ultimo senso, l’obiettivo della valutazione basata sui multipli è la stima del valore sulla base di prezzi registrati dal mercato per attività analoghe e comparabili.

Per applicare il metodo dei multipli bisogna dunque individuare delle società quotate e attive nello stesso settore dell’impresa target. È importante che queste società abbiano anche margini reddituali e indici patrimoniali-finanziari comparabili. Dopodiché, si seleziona un campione in base alla quotazione e al volume di scambi, e si procede con un’analisi di comparabilità. Si ricavano o si elaborano i multipli per le società selezionate e si calcolano i multipli medi per questo campione. Infine, tali multipli vengono applicati determinando così il valore della società e la sua posizione finanziaria.