Mercati azionari in fase “bear”: cosa fare.

Mercati azionari in fase “bear”: cosa fare.

(A cura di Rebecca Pignataro)

I mercati azionari si trovano in una fase “bear”. Un mercato si definisce in fase “bear” quando si realizza un forte calo generalizzato dei titoli e dei listini, anche oltre il 20% rispetto ai massimi recenti. L'uso più comune del termine è quello di riferirsi alla performance del listino statunitense  S&P 500, che è considerato generalmente un indicatore di riferimento dell'intero mercato azionario.

Tuttavia, il termine “bear” può essere utilizzato per indicare qualsiasi indice azionario o un singolo titolo che ha subito un calo del 20% o più, rispetto ai valori massimi recenti. Ad esempio, si può dire che il Nasdaq Composite è precipitato in un mercato bear durante lo scoppio della bolla delle dot-com nel 1999 e nel 2000; oppure che una determinata società si trovi in un’analoga situazione quando riporti degli scarsi risultati e le sue azioni scendano oltre soglie del 30%.

Mercato bear e correzione del mercato

I termini mercato bear e correzione del mercato azionario sono spesso usati in modo intercambiabile, ma si riferiscono a due diverse entità di performance negative. Una correzione si verifica quando i titoli scendono del 10% o più dai massimi recenti; una correzione può essere trasformata in un vero e proprio mercato bear una volta raggiunta la soglia del 20%.

Le cause di un mercato bear

La causa abituale di un mercato bear è la paura o l'incertezza degli investitori, ma le cause possibili sono molteplici. Se la pandemia globale COVID-19 ha causato uno delle più recenti situazioni di mercato bear del 2020, altre cause storiche hanno incluso la speculazione diffusa degli investitori, i prestiti irresponsabili, l'andamento del prezzo del petrolio, gli investimenti con leva finanziaria eccessiva e altro ancora.

Mercato “bull”

Un mercato bull è una tendenza rialzista, sostenuto per le azioni, che in genere porta al raggiungimento di nuovi massimi storici.

Rally del mercato bear

Il Rally si riferisce a un rialzo dei prezzi delle azioni dopo il crollo degli indici e dei listini in situazione bear; tuttavia, il rally rappresenta solo un rialzo temporaneo prima di nuovi minimi. Per comprendere questo concetto, si consideri l'andamento del mercato bear del 2007-2009: dopo aver raggiunto nuovi massimi nel 2007, il mercato azionario è crollato nel 2008 in seguito alla crisi dei mutui subprime che ha portato a diversi fallimenti di banche importanti. Dopo l'annuncio dei salvataggi di alcune realtà creditizie, alla fine del 2008 il mercato ha iniziato a salire, ma alla fine ha invertito di nuovo la rotta la rotta e ha raggiunto nuovi minimi nel marzo 2009: un vero e proprio rally (giù, poi su, poi di nuovo e sempre più giù).

I mercati bear possono certamente fotografare un momento di paura per gli investitori. D’altro canto, queste tendenze al ribasso possono rappresentare un'opportunità per far fruttare maggiormente i risparmi e il denaro nel lungo periodo, acquistando in controtendenza al mercato ribassista, ovvero mentre i titoli sono scambiati a sconto.

Alcune possibili regole da seguire per investire nel modo giusto in un mercato “bear”

Pensare a lungo termine: una delle cose peggiori che si possano fare in un mercato bear è reagire in modo impulsivo ai movimenti del mercato. L'investitore medio ha una performance nettamente inferiore a quella del mercato azionario nel lungo periodo e il motivo principale è l'entrata e l'uscita troppo rapida dalle posizioni azionarie. Quando le azioni precipitano e sembra che continueranno a scendere per sempre, prevale nei più l'istinto di vendere "prima che le cose peggiorino". Poi, quando si verificano andamenti di mercato rialzisti e le azioni raggiungono nuovi massimi, si tende a investire compulsivamente per paura di perdere i guadagni. È risaputo che l'obiettivo principale dell'investitore è comprare a poco e vendere a tanto, ma reagendo emotivamente alle oscillazioni del mercato si agisce letteralmente al contrario.

Concentrarsi sulla qualità: quando si verificano andamenti di mercato ribassisti (bear), spesso molte imprese falliscono. Quando l'economia va male, le aziende con un eccesso di leva finanziaria o che non hanno reali vantaggi competitivi tendono a essere colpite più duramente, mentre le aziende di alta qualità tendono a sovraperformare. In tempi di incertezza è importante concentrarsi sulle società con bilanci solidi e vantaggi competitivi chiari e duraturi.

Non cercare di cogliere il fondo: cercare di anticipare il mercato è in genere una battaglia persa. Una cosa da tenere a mente durante andamenti di mercato ribassisti è non investire al ribasso. Occorrerebbe comprate azioni perché le si vuole volete possedere a lungo termine, anche se il loro prezzo scende ancora un po', dopo l'acquisto.

Costruire le posizioni nel tempo: questo va di pari passo con il consiglio precedente. Invece di tentare di segnare il momento in cui si tocca il fondo e buttare tutto il denaro in una volta sola, una strategia migliore durante un mercato ribassista consiste nel costruire le proprie posizioni azionarie gradualmente nel corso del tempo, anche se si pensa che i prezzi siano al minimo storico. In questo modo, in caso di stima errata, si potrà nuovamente approfittare dei nuovi prezzi più bassi invece di restare in disparte.