Offerta pubblica iniziale (IPO).

Offerta pubblica iniziale (IPO).

(A cura di Rebecca Pignataro)

Ci sono diversi modi in cui un’azienda può reperire i fondi necessari per il suo processo di crescita, anche molto diversi tra loro.

Il primo è attraverso l’indebitamento, ossia attraverso prestiti erogati da terzi soggetti o l’emissione di obbligazioni; il secondo invece riguarda il lato del capitale azionario e può essere osservato in due momenti diversi: l’offerta pubblica iniziale che si realizza la prima volta che un’impresa si rivolge ai mercati dei capitali per reperire fondi, e la seasoned equity offer ossia l’offerta di azioni da parte di aziende che sono già state quotate sul mercato.

In questo articolo ci concentreremo sul tema dell’offerta pubblica iniziale (IPO - Initial Public Offering), più in dettaglio.

Come abbiamo detto in precedenza, in questo caso l’azienda si rivolge al mercato per raccogliere i fondi necessari al proprio fabbisogno, lanciando un aumento di capitale dedicato a nuovi azionisti, reperiti tramite la borsa.

L’ipotetica azienda in questione potrebbe dunque attuare una:

  • primary offering, ossia emettere nuove azioni per raccogliere fondi,

oppure una

  • secondary offering, in cui gli azionisti decidono di vendere le loro azioni immettendole sul mercato, anche se in questo caso il ricavato della vendita risulterebbe andare a favore dei soci cedenti, senza alcun apporto finanziario alla società.

Quali sono i vantaggi di un IPO?

Il primo tra tutti è l’accesso alla liquidità.

Un secondo vantaggio riguarda la diversificazione della struttura finanziaria in generale dell’impresa e dell’equity.

Un ulteriore vantaggio riguarda invece un migliore accesso al capitale tramite i mercati.

Allo stesso tempo, però, ci sono alcuni punti critici da tenere in considerazione, primo tra tutti la dispersione del capitale azionario, in quanto le azioni vengono ripartite tra più soggetti terzi rendendo più difficile la gestione delle dinamiche societarie. Inoltre, per diventare pubblica, l’azienda deve soddisfare una lunga lista di requisiti che, talvolta, sono difficili da esaudire.

Il processo di IPO.

Esistono quattro fasi dell’offerta pubblica iniziale:

La prima è prettamente analitica e riguarda la valutazione dei costi e benefici legati all’offerta. Come possiamo dedurre è un processo che non ha una durata fissata, ma è sempre on-going, in quanto sono coinvolte diverse divisioni tra cui quella manageriale, finanziaria e legale. Se I benefici superano i costi, allora si procede con la preparazione dei documenti, ossia il prospetto di offerta pubblica iniziale. Questo documento è regolato dal D.Lgs 58/1998 in modo da garantire la trasparenza a tutti i possibili soggetti interessati. Il documento deve tassativamente contenere la comunicazione e il documento di offerta pubblica. Il legislatore impone infatti che la decisione di promuovere l’offerta pubblica di acquisto (o scambio) sia comunicata senza indugio non solo alla Consob, ma anche al mercato e, contestualmente, all'emittente. La comunicazione deve contenere i seguenti argomenti: gli elementi essenziali (soggetti offerenti, quantità e caratteristiche dei prodotti finanziari, corrispettivo offerto, eventuali condizioni poste all’offerta,  il periodo nel quale si prevede di lanciare l’offerta); le finalità dell’operazione, le garanzie offerte; le partecipazioni già detenute, i nomi di eventuali consulenti, l’attestazione che sono state presentate, alle autorità competenti, le richieste di autorizzazione necessarie per l’acquisto delle partecipazioni.

Nei documenti di offerta, invece, l'offerente promuove l'offerta tempestivamente, e comunque non oltre venti giorni dalla comunicazione, presentando alla Consob il documento d'offerta destinato alla pubblicazione. In caso di mancato rispetto del termine, il documento d'offerta è dichiarato irricevibile e l'offerente non può promuovere un'ulteriore offerta avente a oggetto prodotti finanziari nei successivi dodici mesi. (art. 102, c. 3, TUF). Solitamente questa fase ha una durata che varia tra i dodici e ventiquattro mesi.

Il terzo step è prettamente finalizzato alle attività di “marketing” accessorie all’offerta. La durata di queste attività varia dai sei ai nove mesi e prevede diverse modalità di “sponsorizzazione”. Il più citato è il Road Show, dove il board della futura matricola incontra potenziali investitori istituzionali per promuovere la società e spiegare i motivi per cui si è scelto di lanciare l’IPO. Un altro metodo può essere il Tombstone, ossia l’annuncio scritto di un’IPO effettuata dalla banca di investimento che sottoscrive l’emissione nel quale si forniscono i dettagli sulla IPO, ossia informazioni generali per la platea di investitori istituzionali e non.

L’ultimo step riguarda proprio la quotazione, in cui viene finalizzata l’offerta definitiva, si ha l’allocazione e la sottoscrizione delle azioni e il successivo trading delle stesse. É un processo che non ha una durata precisa ma è su base on-going.