CESSIONE QUOTE SRL, COME OTTIMIZZARE L’IMPATTO FISCALE.

CESSIONE QUOTE SRL, COME OTTIMIZZARE L’IMPATTO FISCALE.

Il caso: cessione del 100% delle quote di Srl (dotata di liquidità) detenute da persone fisiche:

  • senza effettuare la rivalutazione fiscale* delle quote stesse;
  • dopo aver effettuato la rivalutazione fiscale* delle quote stesse;
  • con o senza prelievo di dividendi.

Capita frequentemente di ragionare con imprenditori che vogliono cedere la propria azienda, attraverso la vendita del 100% delle quote di partecipazione della società che la detiene.

Spesso la società in oggetto è anche dotata di “cassa”, nel senso che non ha contratto debiti finanziari, ma detiene Liquidità sui conti correnti aziendali o investita in strumenti finanziari ed ha Riserve prelevabili iscritte nel Patrimonio Netto. Ed ancora, il più delle volte il valore fiscale delle quote in capo all’imprenditore/socio cedente risulta essere molto basso, il che comporterebbe una grande plusvalenza tassabile in caso di vendita.

La scelta dell’imprenditore/socio può essere orientata in due direzioni differenti:

  • Prelievo della liquidità aziendale mediante il pagamento di dividendi e successiva vendita delle quote societarie non rivalutate (1 A) e rivalutate* (1 B);
  • Vendita delle quote societarie non rivalutate (2 A) e rivalutate* (2 B) senza effettuare prelievi (dividendi).

*Rivalutazione possibile fino al 30/9/2020

Fermo restando che il prezzo della transazione sarebbe diverso nell’ipotesi 1, rispetto all’ipotesi 2, ovvero maggiore nel secondo caso rispetto al primo, ci si concentra soprattutto sulla tassazione complessiva in capo ai soci cedenti.

L’esempio che segue può essere di aiuto per rendere l’idea di come orientare le scelte dell’imprenditore/socio.

ESEMPIO:

SRL detenuta da un unico socio, persona fisica.

Capitale Sociale: euro 10.000

Patrimonio Netto:  euro 2.010.000 (di cui: 10.000 Capitale Sociale e 2.000.000 Riserve prelevabili)

Liquidità disponibile: euro 2.000.000

Equity Value “1” (senza la liquidità aziendale PRELEVATA DAL SOCIO):   euro 5.000.000

Equity Value “2” (compresa la liquidità aziendale NON PRELEVATA DAL SOCIO):   euro 7.000.000

OPZIONI:

  • Prelievo della liquidità aziendale mediante il pagamento di dividendi e successiva vendita delle quote societarie:

1 A) quote societarie non rivalutate

Dividendo al socio: euro 2.000.000 -> tassazione: euro 520.000 (26% di 2.000.000)

Vendita quote al valore Equity Value “1”: -> euro 1.300.000

TOTALE “IMPATTO FISCALE”: euro 1.820.000

INCASSO NETTO AL SOCIO: euro  5.180.000 (2.000.000 + 5.000.000 – 1.820.000)

1 B) quote societarie rivalutate

Dividendo al socio: euro 2.000.000 -> tassazione: euro 520.000 (26% di 2.000.000)

Rivalutazione quote sociali fino a concorrenza di Equity Value “1”: -> euro 550.000 (11% di 5.000.000)

Vendita quote al valore Equity Value “1”: -> euro 0

TOTALE “IMPATTO FISCALE”: euro 1.070.000

INCASSO NETTO AL SOCIO: euro  5.930.000 (2.000.000 + 5.000.000 – 1.070.000)

  • Rivalutazione fiscale delle quote societarie (possibile fino al 30/9/2020) e vendita delle stesse senza effettuare prelievi (dividendi).

2 A) quote societarie non rivalutate

Vendita quote al valore Equity Value “2”: -> euro 1.820.000

TOTALE “IMPATTO FISCALE”: euro 1.820.000

INCASSO NETTO AL SOCIO: euro  5.180.000 (7.000.000 – 1.820.000)

2 B) quote societarie rivalutate

Rivalutazione quote sociali fino a concorrenza di Equity Value “2”: -> euro 770.000 (11% di 7.000.000)

TOTALE “IMPATTO FISCALE”: euro 770.000

INCASSO NETTO AL SOCIO: euro  6.230.000 (7.000.000 – 770.000)

RIEPILOGO OPZIONI:

IPOTESI

DESCRIZIONE

IMPATTO FISCALE

INCASSO NETTO AL SOCIO

1 A

PRELIEVO dividendo NO rivalutazione

1.820.000

5.180.000

1 B

PRELIEVO dividendo SI’ rivalutazione

1.070.00

5.930.000

2 A

NO PRELIEVO dividendo NO rivalutazione

1.820.000

5.180.000

2 B

NO PRELIEVO dividendo SI’ rivalutazione

770.000

6.230.000

NB: da valutare la composizione delle riserve distribuibili presenti nel patrimonio netto della Società: se trattasi di riserve costituite in anni precedenti al 2018 e deliberati fino al 31/12/2022 la tassazione è ancora su una percentuale (variabile in base all’anno di costituzione della riserva) con le aliquote a scaglioni dell’irpef.