Q1 2020 Record di raccolta per l'Equity Crowfunding (fonte BeBeez)

Record di raccolta per l’equity crowdfunding nel primo trimestre, ma a marzo è stata fatta quasi tutta da Fin-novia

Boom dell’equity crowdfunding italiano nel primo trimestre 2020, che ha chiuso con 24,07 milioni di euro di raccolta, dopo i 65 milioni dell’intero 2019 e nonostante il coronavirus. Lo dicono i dati sul settore diffusi ieri da CrowdfundingBuzz, testata online dedicata al crowdfunding edita da Edibeez, così come BeBeez.

Le società finanziate sono state 34, solo 3 in meno rispetto al record dello scorso trimestre, per una media di raccolta di 711 mila euro, molto più elevata di quella dello scorso anno (469 mila euro). Gli investitori in equity crowdfunding sono stati più di 3.500, ossia 105 in media per campagna, con un investimento medio quasi doppio rispetto a quello del 2019: 6.700 contro 3.600 euro.

E’ vero però che il dato del mese di marzo, quello più impattato dalle misure di contenimento del contagio da Covid-19, ha segnato una raccolta di 10,44 milioni, che è da ascriversi quasi tutto alla raccolta record del veicolo di investimento Fin-novia, che su BacktoWork , la piattaforma partecipata da Neva Finventures, il corporate venture capital di Intesa Sanpaolo, ha raccolto oltre 7,6 milioni di euro da investire in e-Novia, a sua volta un veicolo di investimento dedicato alla creazione di startup. Il successo della campagna che si è chiusa a inizio mese è stato dovuto al sostegno di Intesa Sanpaolo Private Banking, che, attraverso la propria rete, ha deciso di proporre l’operazione ai propri clienti. Lo stesso tipo di approccio che ha portato anche la scaleup del settore new space D-Orbit a raccogliere 2,6 milioni di euro su ClubDealOnline: in quel caso, infatti, la raccolta è stata effettuata in collaborazione con le strutture di private banking di Banca Sella e Sparkasse. I dati di CludBealOnline, però non entrano nel conteggio di CrowdFundingBuzz, perché si tratta di una piattaforma che in realtà non è rivolta al crowd, bensì ai cosiddetti HNWI (high net worth individual).

Alessandro Lerro dello studio Avvocati.Net, advisor legale di entrambe le campagne, oltre che presidente di AIEC, l’Associazione delle piattaforme italiane di equity crowdfunding, ha commentato: “L’equity crowdfunding si trova ad un vero e proprio punto di svolta, non solo per l’allargamento dei prodotti che possono essere offerti online, quanto perchè il mondo del private banking si sta rendendo conto della grande opportunità di offrire alla clientela investimenti in economia reale, facilmente comprensibili e decisamente alternativi rispetto ai prodotti usualmente proposti. L’interazione tra offerta in piattaforma e rete di private banking consente di raggiungere un pubblico molto ampio, in linea con il profilo di rischio più adeguato per l’investimento in strumenti illiquidi di economia reale, e di conseguire risultati importanti in termini di raccolta: la campagna di Backtowork24 con Intesa su e-Novia è un record a livello europeo, mentre l’iniziativa di Club Deal Online su D-Orbit si colloca tra le tre raccolte più alte in Italia, nonostante il periodo tragico per il Paese”.

Lerro ha aggiunto che, sulla base della sua esperienza, “per offrire un investimento in economia reale tramite il private banking è necessaria una selezione molto accurata dei target di investimento e, ancor di più, un processo di professionalizzazione della società offerente in termi di governance e trasparenza, avviando una definizione qualitativa che diventa poi imprescindibile in sede di quotazione. E’ragionevole immaginare che alcune piattaforme di equity crowdfunding si specializzeranno in un’offerta sempre più qualitativa, con target ambiziosi, per pmi mature e già vicine a un processo di quotazione. Altre invece, resteranno più focalizzate sullo scouting di talenti e la promozione di soluzioni innovative e scalabili. Altre ancora valorizzeranno la propria esperienza verticale su mercati che hanno una propria ontologica autonomia come l’ambiente e il real estate”.

Tornando ai dati di CrowdFundingBuzz di marzo,  al netto della campagna di Fin-novia la raccolta del mese è stata di meno di 3 milioni di euro. Non solo. A marzo è scesa anche la dimensione media della raccolta, sotto i 300 mila euro, ed è crollato anche il numero medio di investitori, a fronte però di un aumento dell’investimento medio dei singoli investitori: probabilmente quindi la crisi ha scoraggiato gli investitori privati retail, ma non gli HNWI.

Le piattaforme che nel I trimestre 2020 hanno chiuso con successo più campagne sono state Backtowork e Crowdfundme con 9 campagne a testa (la prima ha raccolto 8,5 milioni e la seconda 4,3), seguite da Mamacrowd (5 campagne per 3,6 milioni) e TwoHundred (2 campagne per 2,7 milioni). Altre 6 piattaforme hanno chiuso con successo una campagna: WeAreStartingMybestinvestConcrete Investing (immobiliare), StarsupFunderaWalliance (immobiliare). Per MyBestInvest si è trattato della campagna di esordio sul mercato. Un altro segnale positivo per il settore è costituito dal fatto che alcune campagne, tuttora in corso e lanciate tra febbraio e marzo, all’inizio della crisi, sono comunque in overfunding con raccolte superiori ai 100 mila euro, come per esempio: Nausdream (turismo), Tulips (e-commerce), Ener2Crowd (P2P lending energia), Yakkyofy (logistica), Remembrane (biotech).

Fonte: BeBeez